Ho voluto riassumere e descrivere un po' di "Passeggiate " possibili e ho preso come riferimento un progetto della Comunita Montana della Lunigiana chiamato Trekking Lungiana, sono percorsi piacevoli e facili, adatti anche per la passeggiata domenicale e per chi di solito cammina con la mente, chiaramente occhio ai chilometri, sono segnati i tempi di percorrenza ma sono attendibili solo se avete una certa gamba, le strade di solito sono strade bianche, con pochissimo asfalto, qualche mulattiera e in molti tratti esiste ancora l'acciottolato originale, a mezzacosta il percorso non è cosi panoramico come il crinale ma sicuramente piu ombreggiato e fresco, se invece siete un po' piu esperti e amanti dei crinali ci sono i sentieri del CAI (G.E.A. Grandi Escursioni Appenniniche ) che percorrono i crinali dell'Appennino dal confine con la Liguria poi quello di Parma , di Lucca fino all'Umbria.
Altra cosa. Non fatevi trarre in inganno dalla descrizione che deve seguire un filo logico, camminare in discesa è meglio che camminare in salita, quindi io partirei dall'alto per arrivare in basso.. Le tappe si possono percorrere anche al contrario o farne solo dei tratti, i percorsi attraversano abbastanza spesso strade asfaltate.
Il mio cuore è legato al tratto nord, dalla 3° alla 9° tappa, da Zeri , non è possibile non visitare Formentara, fino a Cervara e poi dal Passo Cisa , seguire il percorso trekking Montelungo- Molinello - Filattiera fino a Bagnone oppure il crinale e si arriva al Lago santo o al passo del Cerreto.
Da non trascurare le Alpi ( si sono proprio Alpi non Appennini, quelle del marmo di Carrara ) Apuane e le relative Ferrate ma qui bisogne essere decisamente piu esperti
Per il momento si sente la mancanza di foto illustrative ma mi riprometto di fare tutto il percorso e corredare adeguatamente, anzi se fate qualche tratto e avete delle foto da passarmi avrete i miei ringraziamenti e una citazione in calce non ve la toglie nessuno, anche una e-mail va benissimo.
se poi avete commenti ecc. inserirei anche quelli
nel sito c'è una cartina scaricabile con i sentieri trekkig lunigiana e G.E.A., l'ho fatta perchè possa essere stampata ad una definizione " decente" ( 300 px)
un po' la cartina nella scala originale ha una dimensione di 840x695 , un po' fatta in B/N perde e diventa un ammasso di paroline, la conseguenza è che se non avete adsl è meglio provvedere altrimenti, il file è decisamente pesante anche spezzettato. In un prossimo futuro spero di poter fare le cartine tappa per tappa affiancarle alla descrizione
L’ITINERARIO E LE TAPPE DEL TREKKING LUNIGIANA
Nel complesso il percorso del Trekking della Lunigiana è lungo 238,5 chilometri. Di questi almeno 151,5 chilometri sono costituiti da sentieri, strade bianche, sterrate e tratturi per accesso solo pedonale, mentre 40 chilometri sono costituiti da brevi tratti di strade provinciali e comunali. Lungo il percorso i tratti di antiche strade medioevali e tratturi originali in selciato percorribili ancora a piedi assommano a ben 47 chilometri. L’attraversamento a piedi del comprensorio della Lunigiana è proposto in 14 tappe e 3 varianti, suddivise in 3 parti principali che propongono temi storici e culturali differenti. Il ritmo di marcia proposto nelle tappe varia dai 2 ai 3 km/h, seguendo la filosofia del camminare per conoscere ed evitando inutili forme di competizione, mentre nel tempo di percorrenza non sono considerati i tempi di sosta, necessari invece per visitare e “leggere” con attenzione tutto quello che si scopre lungo il percorso. Chi si serve della bicicletta e della mountain bike, può comodamente effettuarlo in una settimana, cercando di evitare i tratti prettamente escursionistici che utilizzano piccoli sentieri di montagna. Anche coloro che viaggiano in auto possono visitare in una settimana questo bellissimo comprensorio, fermandosi a percorrere, a piedi o in bicicletta, le zone più interessanti dal punto di vista naturalistico, storico e culturale del Trekking della Lunigiana.
1 Tappa
• Aulla (64 m)
• Bagni di Podenzana (70 m)
• Novegigola (418 m)
• Tresana (178 m)
• Villa di Tresana (337 m)
Dislivello: i 940 m; f 667 m Lunghezza: km 14 (+ 3 per il paese di Tresana)
Tempo di percorrenza: ore 6 (+ ore 1 per il paese di Tresana)
Tipo di percorso: sentieri e sterrate, brevi tratti di strade provinciali e comunali
Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L.
Deviazioni dal percorso:
• Da Groppo verso Giovagallo e la sella del monte Alpicella per ricongiungersi con il circuito dell’Alta Via dei Monti Liguri (A.V.). Posti Tappa:
• Aulla: Ogni tipo di ricettività. Ufficio informazioni turistiche presso Pro Loco, Piazza Gramsci, tel. 0182/40.99.60-40.82.65-40.92.77. Museo di Storia Naturale, tel. 0187/40.02.52, fax 0187/42.07.27.
-Villa di Tresana: presso Scuola Elementare ristrutturata. Gestore: Bar trattoria “Lo Scoiattolo”, tel. 0187/47.71.57. Negozio di alimentari presso la chiesa.
1 L’ITINERARIO
1° TRATTO: IL
TREKKING LUNIGIANA SULLE TRACCE DELLA “VIA DEL SALE” La prima parte del nostro
itinerario collega Aulla a Groppoli di Valdantena, lungo le prime 5 tappe che
seguono un percorso molto vicino a quello utilizzato nei secoli scorsi dai
mercanti che salivano dalla costa ligure e carrarese verso i territori di
Piacenza e Parma. Uno scambio di mercanzie vitale per questo territorio e per i
territori uniti dal filo della storia: sale, olio e spezie contro farina bianca
e formaggio. Questo tratto corre parallelo ad un dislivello più basso ad un
altro itinerario di lunga percorrenza, l’Alta Via dei Monti Liguri, che unisce
in questi territori Ceparana al Passo dei Due Santi scorrendo sullo spartiacque
situato tra la Liguria e la Lunigiana. Camminiamo quindi, anche senza una mula o
un carro, come mercanti alla ricerca dei villaggi, delle tradizioni tipiche e
dell’accoglienza della gente.
Dal centro dì Aulla si prende il Borgo di Vico della Dovana, si devia a sinistra
e si passa davanti alla chiesa di San Caprasio, una architettura situata
sull’antica Via Francigena. Si prosegue deviando a destra, si supera il ponte
sul fiume Magra e si segue il segnavia bianco-rosso del Trekking Lunigiana (T.L.)
che si dirige verso la frazione di Bagni di Podenzana Da Bagni di Podenzana si
sale a tornanti su stradina asfaltata e si devia a sinistra su stradello prima
sterrato e poi selciato segnalato. Si prosegue a tornanti fino ad arrivare ai
fianchi del Castello di Podenzana, una bella architettura situata nel Medio Evo
in posizione di controllo del passaggio sulla bassa valle del Magra. Si prosegue
a sinistra su sterrata che sale decisamente la collina fino alla medesima quota
del castello: dall’altra parte della valle si erge la fortezza della Brunella,
costruzione del XVI secolo e simbolo di questa cittadina sorta in posizione
strategica alla confluenza del torrente Aulella nel Magra. Oltre il Castello di
Podenzana si raggiunge il Santuario della Madonna del Aggio, utilizzando
alternativamente due percorsi. Il primo prosegue a destra su itinerario e
sentiero segnalato che rimane al di sotto della stradina carrozzabile e percorre
nell’ultimo tratto di salita un bosco di castagni. Il secondo continua a
sinistra su strada asfaltata carrozzabile. Entrambi i percorsi raggiungono il
Santuario della Madonna del Gaggio o della Neve (390 m), situato in posizione
panoramica su tutta la Lunigiana. Si prosegue su strada bianca carrozzabile per
circa 2 km aggirando le pendici del Monte Croce del Bastione e si arriva
comodamente ad una sella, sopra la quale sono collocati dei ripetitori e in
corrispondenza di una gruppo di case di nuova costruzione.
Si devia a destra e si imbocca un sentiero sterrato che scende decisamente nella valle, fino a guadare il torrente Cisolagna . Il territorio e l’ambiente si modificano: dai nuclei abitativi cittadini si passa all’ambiente collinare e alla campagna e tutto questo ci porta nello spirito del vero itinerario di media montagna ispirato dal Trekking Lunigiana, un autentico paradiso per gli amanti delle passeggiate e della natura. Si risale su antico sentiero e mulattiera fino al gruppo di case di Meredo e con tratturi di campagna si arriva alla chiesa parrocchiale di Novegigola, situata in prossimità di una sella posta tra le valli dei torrenti Cisolagna e Fenòlo. Si prosegue a destra e si sale verso il ristorante “Le Querce”, prima del quale si devia a sinistra sul percorso segnalato che in discesa ci permette di arrivare a superare su ponticello in legno il torrente Fenòlo in località Formella. Si risale la vallata costeggiando il borgo rurale di Boia, dove si trova la chiesa dedicata a San Brizio; si continua a destra e si incrocia più volte la stradina asfaltata fino ad arrivare all’abitato di Groppo, situato in una bellissima e ridente valletta. Alla testata di questo bacino si trova il paese di Giovagallo, situato sulla strada che collega la Lunigiana con il valico dell' Alpicella e il paese ligure di Calice al Cornoviglio, punto di passaggio obbligato per coloro che dovevano proseguire verso la Val di Vara e la costa ligure.
Dal centro di Groppo si attraversa il paese e si sale a destra, si supera una strada bianca e si devia su sentiero segnalato che a sinistra sale nel bosco. Si attraversano boschi di castagni e si sale fino alla sella Foce del Monte Piaggia . La sella è caratterizzata dalla confluenza di quattro strade: si prende l’itinerario alla destra e si utilizza un sentiero di mezza costa che permette di arrivare a Serrapiana. Si taglia il piccolo centro deviando a sinistra e si continua su sentiero tra i boschi fino a scendere sul torrente Osca, che occorre guadare. Si risale a destra e subito dopo a sinistra fino ad arrivare alla località Castello, utilizzando un ripido sentiero-traccia.
Il castello di Villa di Tresana (di proprietà privata) si è sviluppato e arricchito nel 1400, ampliando le precedente fortificazione trecentesca a forma di parallelepipedo; anche ora si possono ammirare le due torri cilindriche poste diagonalmente e alle cui basi si notano le feritoie per le armi da fuoco. Si sale attraverso le case di Castello di Tresana e si costeggia il maniero medioevale, ora proprietà privata; si continua sulla stradina carrozzabile asfaltata e quindi su sentiero fino alla chiesa di Villa di Tresana. Si prosegue su strada asfaltata verso la località Poggio e il Bar Trattoria “Lo Scoiattolo”, presso il quale si trova la scuola ristrutturata, posto tappa del Trekking Lunigiana.
Variante: Serrapiana-Careggia-Tresana-Castello di Tresana
Arrivati al paese di Serrapiana, si abbandona la segnaletica bianco-rossa del T.L. Per continuare su stradello sterrato che devia a destra verso la località di Cavecchia e quindi arriva al paesino di Careggia. Appena entrati nel piccolo borgo si devia a sinistra su sentiero che scende decisamente verso la valle e il torrente 0sca, per arrivare a superarlo in coincidenza della strada provinciale che collega Barbarasco a Tresana. Si continua prima a sinistra e poi a destra per salire a visitare il bellissimo borgo turrito di Tresana. Si ritorna indietro e si prosegue a destra sulla strada carrozzabile asfaltata che risale il versante orografico sinistro della valle dell’Osca e a tornanti arriva ad incrociare il sentiero segnalato bianco-rosso del T.L. all’altezza di Castello di Tresana, dove si continua lungo il percorso principale. Presso il posto tappa T.L. Si trova la chiesetta restaurata dedicata a Santa Lucia (la prima costruzione risale al XII secolo), che riporta sul portale una epigrafe in arenaria datata 1636.
9 Villa di Tresana (337 m) Villecchia(426m) Fórcola (724 m) Parana (684 m) Montereggio (663 m) Dislivello: i 850 m; 524 m
Lunghezza: km 12,5
Tempo di percorrenza: ore 5,30
Tipo di percorso: sentieri e strade bianche, brevi tratti di strade provinciali e comunali Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L.
Posto Tappa:
• Montereggio: Antonio Guscioni, tel. 0187/83.92.65-83.93.16. Montereggio è dotata di Bar-Ristorante-Albergo.
Dalla scuola di Villa di Tresana ristrutturata si costeggia il Bar Trattoria “Lo scoiattolo” e si prosegue sulla strada asfaltata fino alla località Poggio, dove l’itinerario segnalato devia a sinistra su percorso sterrato che attraversa alcuni poderi privati e sale al borgo di Villecchia. Si entra nel paese fino ad arrivare alla piccola chiesetta dedicata alla Beata Vergine del Carmine. Si attraversa il borgo a sinistra, si utilizza la strada carrozzabile asfaltata e si scende a destra ritornando verso valle per 500 metri; in corrispondenza di una presa dell’acqua (cabina situata alla sinistra del percorso) parte un fratturo evidente che sale ripido tra i boschi di castagni. Si mantiene sempre il percorso principale che arriva dopo circa 1 km di dura ascesa: ad incrociare una strada forestale. Si prosegue diritto in salita utilizzando un sentiero che dopo circa 400 metri sfocia nella piana di Fórcola, un bellissimo balcone verde sulla Lunigiana. Si attraversano i prati e si sosta presso il caseggiato rurale che durante il giorno è abitato dai pastori. Si prosegue a sinistra sul trattura che inizia l’ascesa della costa della montagna; dopo circa 250 metri si abbandona la pista principale e si prosegue a destra su sentiero che sale ripido fino al Monte Nuda (960 m), caratterizzato dalla croce in ferro, dopo aver costeggiato a sinistra il Monte Zucoletti (926 m). Si prosegue sul sentiero di costa che scende dolcemente fino alla sella La Coletta: in questo tratto si cammina sul filo di costa, ammirando sulla destra tutta la valle centrale della Val di Magra, i borghi di Castèvoli e Villafranca in Lunigiana, mentre sulla sinistra la Val d’Osca e sullo sfondo il picco del Monte Cornoviglio (1162 m).
Arrivati alla sella si prosegue sempre diritto sulla stradina sterrata e strada forestale che percorre le pendici del Monte Scopello (1007 m). Dopo aver effettuato un largo giro a destra e aver attraversato un bosco di pini, si scende a sinistra verso il paese di Parana. Si arriva nella piazzetta del piccolo centro, dove si mantiene il percorso segnalato per continuare la tappa verso Montereggio. Si prosegue sulla strada carrozzabile fino a deviare a sinistra sullo stradello sterrato che entra nel bosco per arrivare alla località La Costa, dove si riprende un brevissimo tratto di carrozzabile, passando dalla caratteristica chiesetta. Si devia decisamente a sinistra e si prende un sentiero tra i prati e il bosco che scende a sinistra
• Montereggio (663 m) Foce Fiscala (960 m) Chiesa di Rossano (702 m) Foce Crosa (820 m) Coloretta di Zeri (674 m) Dislivello: 1760 m; \ 749 m
Lunghezza: km 15,5
Tempo di percorrenza: ore 6,30
Tipo di percorso: sentieri e sterrate, brevi tratti di strada provinciale 36 e provinciali e comunali Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L.
Deviazioni dal percorso:
• Dalla Foce Fiscala verso Prato Fiorito per ricongiungersi con l’Alta Via dei Monti Liguri (A.V. - itinerario segnalato).
• Nella valle del torrente Orsaro
verso Bosco di Rossano e il Poggio Termine per ricongiungersi all’Alta Via dei Monti Liguri. Posto Tappa:
• Coloretta di Zeri: Lazzeri Giuseppina, tel. 0187/44.74.78. Coloretta di Zeri è dotata di Bar-Ristoranti e negozi di alimentari
Montereggio è ricordato come il paese dei librai e del Cantamaggio, oltre ad essere il paese natale del Beato Martire Francesco Fogolla: le caratteristiche vie del centro sono dedicate a famosi editori italiani. Da visitare la chiesa dalla bella abside quadrangolare.
O di casa buona gente; siam venuti a cantar maggio ;perché voi siate contenti ; o di casa buona gente”
È questo il saluto che i “maggianti” portano di casa in casa a Montereggio il primo giorno di maggio. Un canto spontaneo, rara testimonianza di un folklore originario, non inserito in quello che potremmo definire “consumismo turistico”, ma che recupera tutto il sapore delle antiche cerimonie pagane della primavera, propiziatrici dei raccolti e della fertilità della terra sopravvissuti alla cristianizzazione, Un inno augurale, che si cantava e si canta ancora oggi solo con l’accompagnamento di un’armonica. I cappelli ornati di fiori, fazzoletti verdi e gialli al collo, lungo la via del paese, l’allegra brigata dei maggianti montereggini gira tuttora con la gerla a raccogliere le uova, le focacce, i castagnacci, vino, salumi, formaggi e la ricotta, che tutti donano in cambio di un canto o di una strofa dedicati alla famiglia. Scoprite anche voi il folklore del Gruppo Cantamaggio che ogni anno, il 1 ° maggio, accoglie turisti da tutta la Lunigiana e anche dall’estero.
della carrozzabile, toccando la località di Casa Chiuzza, presso la quale si supera un piccolo torrente. Si prosegue in discesa arrivando a costeggiare a destra il torrente Mangiola e salendo sulla strada asfaltata in corrispondenza del Ponte di San Giuseppe . Si devia a sinistra, si supera il torrente Mangiola e si devia dopo circa 100 metri sulla destra per salire verso Montereggio utilizzando un piccolo sentiero, che sale ripido la costa della montagna. Si sale a tornanti e si arriva sotto i bastioni del piccolo centro, in corrispondenza del ristorante albergo “La Gerla d’Oro”, vicino al quale si trova il posto tappa del T.L.
Dal posto tappa di Montereggio si risale sulla via centrale che taglia il paese, si prende a sinistra per iniziare a salire la costa della montagna. Si prosegue a destra su stradina asfaltata che arriva nei pressi del cimitero, oltre il quale il percorso segnalato utilizza a destra un piccolo sentiero che sale ripido nel bosco. Proseguendo invece a destra su strada comunale asfaltata si raggiunge con un percorso alternativo la Foce di Fiscala, salendo fino alla località della Madonna del Monte, un Santuario citato per la prima volta in un documento del 1287, deviando successivamente a sinistra per toccare il Monte Mugnano (980 m) e il Monte Carbone, ritornando sul percorso segnalato in corrispondenza dello spartiacque naturale posto tra le valli dei torrenti Mangiola e Orsaro. Il percorso principale continua sul filo di costa, attraversa alcune proprietà agricole, tocca la località di Case Bronza e ritorna sulla piccola carrozzabile, che diventa un comodo stradello sterrato, per salire a tornati fino alla Foce di Fiscala (960 m). Questa sella è situata alla confluenza di vari percorsi: da destra arriva l’itinerario che sale sterrato dalla Madonna del Monte e che prosegue a sinistra su itinerario di mezza costa fino a Prato Fiorito e alla Foce dei Casoni, situata sul percorso trekking dell’Alta Via dei Monti Liguri; proseguendo a sinistra e deviando a destra dopo circa 250 metri si percorre una strada carrozzabile sterrata che scende nella valle del canale Moretta e si ricongiunge al nostro percorso in corrispondenza del ponte sul torrente Orsaro.
Il nostro itinerario invece scende a destra, utilizzando un trattura delimitato da una catena: si scende nella valle del torrente Orsaro e si raggiunge la località di Gaggioli, ormai solo un gruppo di case utilizzate nel periodo estivo e durante i lavori di mantenimento del bosco e del taglio della legna. Si scende e si devia decisamente a sinistra per arrivare a costeggiare il torrente Orsaro, ricongiungendosi con la strada carrozzabile in corrispondenza del ponte sul corso d’acqua.
Scendendo a destra lungo il torrente Orsaro si può effettuare una deviazione alla zona chiamata delle Acque Minerali, situata alla confluenza tra i torrenti Orsaro e Rossano, dove si trovano delle sorgenti di acqua solforosa e ferruginosa. Superato il ponte, la strada continua risalendo la valle e offrendo la possibilità di effettuare una deviazione al paese di Bosco di Rossano, un caratteristico borgo rurale incastonato sotto il Poggio Termine, punto di confine con la Liguria e situato sul circuito dell’Alta Via dei Monti Liguri. Il percorso del TI. Invece devia subito a destra su piccolo sentiero che sale diritto e ripido la costa del monte, fiancheggiando la cima del Monte Orsaro(631 m) e scendendo quindi nella vallata tagliata dal fosso Perdano. Si riprende un itinerario di mezza costa, deviando a sinistra e scendendo dolcemente fino alla località di Ponte Vecchia, dove si supera il torrente.
Si risale su sentiero erboso, si costeggia il cimitero e si supera la strada provinciale per costeggiare Paretola e toccare la località di La Colla; si continua in salita su sentiero e mulattiera per arrivare a Rossano e alla sua chiesa, che conserva all’interno una statua di San Rocco Pellegrino. Si prosegue per un tratto sulla SP 36 e si devia a sinistra su sentiero che costeggia l’abitato di Piagna. Si taglia più volte la stradina carrozzabile fino ad utilizzare nell’ultimo tratto un piccolo sentiero che arriva alla Foce Crosa (870 m), dove entriamo nell’ambiente montano della Valli Zerasche. Il paesaggio si modifica, si abbandonano i boschi di castagni per lasciare spazio ai larghi prativi utilizzati all’allevamento di bestiame, soprattutto vacche, pecore e capre,(L ' Agnello di zeri ha ottenuto l' I.G.P. ) una tradizione della vallata di Zeri. Si scende e si utilizza a sinistra per un tratto la SP 36, quindi si continua costeggiando la località La Foce; si abbandona la strada carrozzabile per proseguire a sinistra su sentiero e mulattiera che tagliano prima una strada forestale e quindi arrivano ancora a toccare in località La Dolce la strada carrozzabile. Si incrocia la strada carrozzabile due volte, si supera anche un piccolo torrente e si rimane sopra il paese di Coloretta di Zeri, che si raggiunge deviando a destra e utilizzando negli ultimi 500 metri la SP 36 che ci conduce presso la torre campanaria della chiesa parrocchiale. Il posto tappa T.L. Si raggiunge con una deviazione a sinistra di circa 500 metri e si trova presso le scuole elementari.
4a Tappa
Coloretta di Zeri (674 m) Formentara (1020 m) Lago Peloso (1244 m) Monte Afra (1317 m) Cascine Monarca (1123 m) Cervara (707 m) Dislivello: f 730 m; ^ 697 m Lunghezza: km 19 (16 variante Cobieta)
Tempo dì percorrenza: ore 8,30 (7,30 variante Cobieta) Tipo di percorso: sentieri e sterrate, brevissimi tratti di strade provinciali e comunali Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L. Deviazioni dal percorso:
• Dal Lago Peloso attraverso il villaggio Aracci verso il Passo dei due Santi (collegamento con l’Alta Via dei Monti Liguri e la Grande Escursione Appenninica).
Posto Tappa:
• Cervara: presso Asilo Parrocchiale, Aldo Marchetti, tel. 0187/83.47.06 dotato di Bar Ristoro.
Dal centro di Coloretta di Zeri si scende ai fianchi della torre campanaria e si imbocca l’antica mulattiera che scende dolcemente fino al torrente Gordana, che si supera su antico ponte. Si riprende la strada sterrata che a destra costeggia il monte, fiancheggia dal basso la chiesa e l’abitato di Patigno e arriva a quello di Noce. Si prosegue a destra, tagliando lateralmente il gruppo abitativo e superando il torrente Fiume in corrispondenza di una cappella. Si costeggia dal di sotto la strada provinciale e si passano numerose maestà, immagini devozionali, situate tutte sul percorso del T.L. Che rivisita l’antica Via del Sale che ci permetterà di arrivare al villaggio di alpeggio di Formentara.
Si arriva infine alla località di Nebbiola, dove ci soffermiamo davanti ad una bellissima Maestà. L’immagine è quella di San Pellegrino (vestito con scarsella, bordone, conchiglia e bisaccia) insieme all’Arcangelo San Michele che lo guida sul cammino. Si incrocia la strada provinciale e si prende a sinistra la mulattiera selciata che inizia la ripida salita delle pendici del Monte Volacra (1103 m) e del Monte Rosso (1146 m), attraverso castagneti coltivati e recintati; con un itinerario che mantiene il filo di costa si arriva al villaggio della Formentara.
Il percorso, che offre ancora dei tratti originali dell’antica mulattiera, riprende a salire e costeggia il villaggio turistico degli Aracci fino al lago Peloso (1244 m), dal quale si gode di un ampio panorama sulla valle di Zeri e dal quale si può effettuare a sinistra la deviazione verso il passo dei Due Santi, ricollegandosi ai percorsi dell’Alta Via dei Monti Liguri (A.V.) e della Grande Escursione Appenninica (G.E.A.).
Il percorso continua sulla larga sterrata con un itinerario di mezzacosta, quindi devia a sinistra su sentiero che ci permette di arrivare sul crinale e sulla cima del Monte Afra (1317 m). Quindi si ritorna a destra sulla larga strada sterrata che prosegue verso il monte Grezzano: ci troviamo in una località che può spaziare su tutta la valle del Magra, consentendo ampie visuali sulle cime degli Appennini, comprese tra il passo della Cisa e quello del Lagastrello, e sulle vette delle Alpi Apuane. Si arriva alla località di Cascine di Monarca, dove si può proseguire su due itinerari.
Itinerario segnalato: Cascine di Monarca-Barca-Cervara
Il percorso attualmente segnalato continua dopo la località di Cascine di Monarca ancora sulla larga sterrata carrozzabile aggirando a destra il Monte Grezzano (1245 m) e passando successivamente le località di Carpaneta, Quartoio e Rapunello, al di sopra delle quali si erge il Monte Tondo (1068 m). Il percorso scende decisamente tra i boschi di castagni, diventando nell’ultimo tratto asfaltato, fino a Vezedo e alla località Barca, dove si prosegue a sinistra su un itinerario che diventa ancora sterrato e prosegue nel bosco. Si effettua un largo giro che ci permette di passare tutta la valle del torrente Darnia, fino a ritornare sulla piccola carrozzabile asfaltata che ci permette di entrare a Cervara all’altezza del cimitero del paese. Si entra nel vecchio borgo rurale e si raggiunge la chiesa parrocchiale.
Variante: Cascine di Monarca-Cobieta-Cervara
Un percorso alternativo, ma più diretto, che permette di raggiungere Cervara risparmiando non solo qualche chilometro, ma anche percorrendo un interessante itinerario nel bosco è quello che dalla località di Cascine di Monarca si stacca a sinistra e fiancheggia il Monte Grezzano (1245 m), lasciandolo sulla destra della direzione di marcia. Si utilizza un sentiero sterrato che parte dietro il gruppo di case situate a sinistra, una volta percorso durante il periodo della mezza stagione per il mantenimento dei boschi di castagni. Si continua su percorso di mezza costa per circa 1,5 chilometri fino ad iniziare a scendere lievemente a sinistra, fino ad arrivare nella località di Cobieta, identificabile in più gruppi di cascine dislocate nel folto bosco di castagni. Si effettua una deviazione a sinistra che ci permette di arrivare ad un primo gruppo di case, quindi si devia a destra su piccolo sentiero che scende a guadare il torrente Darnia. Si risale su sterrata a destra per arrivare alla località di Semnicia e quindi alla sella della Groppa, caratterizzata da alcuni prativi a pascolo; superata la sella, si devia a destra e si scende verso il centro di Cervara. Cervara è uno dei paesi più caratteristici della Lunigiana: le abitazioni aorte, le sculture apotropaiche (i cosiddetti “facciòn”) e le tradizioni culinarie basate sui prodotti del sottobosco (funghi, mirtilli e lamponi) e l’utilizzo della farina di castagne, non mancheranno di affascinare il frequentatore del Trekking Lunigiana.
Il posto tappa T.L. Si raggiunge dalla chiesa parrocchiale dedicata a San Giorgio salendo verso il vecchio asilo, situato in posizione elevata rispetto al centro del paese.
FORMENTARA
Il villaggio rurale della Formentara, situato sul percorso del Trekking Lunigiana tra Coloretta di Zeri e Cervara, è costituito da una ventina di edifici sorti a ridosso di un crinale, esattamente a milleventi metri sul livello del mare. Seppur lontano e nascosto ai nuovi circuiti turistici, rimane viva la memoria in coloro che vi hanno vissuto, soprattutto in occasione della festa di San Bartolomeo, che viene celebrata nella piccola cappella durante il mese di agosto. Percorrendo il villaggio ci si muove tra spessi muri di pietra, ricavati da una vicina cava di arenaria; i tetti, coperti a piagne, si caratterizzano per gli ampi aggetti, talvolta uniti per formare un riparo. Si riconoscono le aie lastricate, le tettoie che formavano il riparo e il ricovero di animali, attrezzi o prodotti. Tutte le costruzioni, fortemente condizionate dall’allevamento e dalla coltivazione dei cereali, avevano la soggettività del luogo dove erano insediate e l’oggettività del metodo, unico per tutte. Infatti l’interno si articola in due partì: il pianterreno, destinato agli animali, con accesso dalla strada e il piano superiore per l’’abitazione dell’uomo, al quale si accede da monte
Quando e come si è formato il villaggio della Formentara? Certamente a partire dal XVI secolo le popolazioni cercano nuove risorse di sostentamento e si sviluppano anche ad alte quote le costruzioni (cessina, ossia abitazione rurale) per il deposito dei raccolti, del fieno e del legname, spesso identificate come la casa dei pastori. Così nel corso dei secoli Formentara incrementò costruzioni e beni, portando, insieme agli altri alpeggi della valle di Zeri e della Lunigiana, un benessere generale agli abitanti del fondovalle e di Pontremoli.
Un particolare ci incuriosisce: il pascolo e il legnatico, cioè la raccolta della piccola legna per uso domestico, erano sfruttati collettivamente, risultando una risorsa determinante per le popolazioni. Camminando in questi stretti vicoli lastricati, bevendo alla fonte di acqua fresca e riposando sotto i faggi ai lati dei pascoli ancora utilizzati, viene spontaneo pensare con ammirazione e rispetto a queste genti che, con una vita di stenti e sacrifici, rimanevano mesi in questi luoghi per coltivare la terra e allevare il bestiame: ai nostri giorni più che un lavoro sarebbe una missione!
PASSANDO DA CERVARA SULLE TRACCE DELLA VIA FRANCIGENA
Un tracciato alternativo alla Via Francigena di Sigerico (memoria storica del
990), partiva da Fiorenzuola d’Arda per risalire il torrente Arda e raggiungere
Pontremoli lungo un percorso diretto: si superava il passo del Pellizzone, il
valico di Pradetto e il passo del Borgallo per scendere nella valle del torrente
Verde a Pontremoli, punto nodale della Via Francigena nell’Alta Lunigiana.
Lungo questo percorso numerose testimonianze, architetture e centri storici come Bore, Bardi, Varsi, Gravago, Borgo Vai di Taro, Valdena, Guinadi, Nàvola, Cervara e Vìgnola, che ancora oggi offrono un ambiente e un territorio montano in molti tratti incontaminato, borghi medioevali e castelli, cultura e tradizioni di un tempo.
Questo itinerario, documentato da fonti storiche a partire dal VII secolo legate specialmente alla evangelizzazione di San Colombano, è stato incluso a ragion veduta nelle relazioni del Comitato Scientifico Nazionale che lo ha compreso nella fascia delle strade maggiormente utilizzate dalla Via Francigena.
L’ITINERARIO
• Cervara (707 m) > Pieve di Vìgnola (325 m) > Casa Corvi (292 m) > Pontremoli (240 m)DisliVello:1125 mt 592 m ,M: Lunghezza: km 14 ’: Tempo di percorrenza: ore 5 Tipo di percorso: sentieri e strade sterrate di montagna, tratti di strada provinciale ; ili Difficoltà: T/E Segnaletica: bande bianco-rosse del Trekking della Lunigiana da Cervara alla località La Barca Posti Tappa:
• Vìgnola: Bar e negozio di alimentari.
• Casa Corvi: Bar, ristoranti.
• Pontremoli: Bar, ristoranti, negozi di alimentari, alberghi. Informazioni turistiche presso Pro Loco e Comune, tel. 0187/83.14.39 oppure Comunità Montana, tel. 0187/83.00.75. Informazioni e accoglienza per i pellegrini presso]! Foresteria dei Frati Cappuccini, Via Cisa.
Dalla Chiesa Parrocchiale di Cervara si prende la carrozzabile verso Pontremoli e all’uscita del paese si continua a destra verso il cimitero; si devia a destra e si seguono le indicazioni del Trekking della Lunigiana che ci conducono su un itinerario sterrato di mezzacosta tra boschi e prativi fino alla località La Barca. Si gira a sinistra su stradina asfaltata che in sensibile discesa e a tornanti arriva alla località di Prà del Prete; prima del gruppo di case del piccolo centro, in corrispondenza di un tornante a sinistra, si prosegue a destra e si utilizza una sterrata che ci permette di attraversare il vecchio complesso e mantenere la mezza costa fino all’abitato di Mignola Morana. Lungo tutto il percorso, che alterna tratti di bosco a tratti aperti tra le radure e prativi, si trovano immagini votive sulle antiche costruzioni, tratti di selciato, formelle di marmo e archivolti medioevali, segni e testimonianze dell’antico passaggio. Entrando nella via centrale di Morana si supera la piccola collina sotto la quale passa l’autostrada A15 Parma-La Spezia e successivamente si arriva in discesa alla antichissima Pieve di Vìgnola: all’interno si trovano un crocifisso ligneo del 1400, i caratteristici ”“Pipin”, piccole statuette donate alla chiesa in ricordo di guarigioni prodigiose, insieme agli arredi della Confraternita custoditi nella sacrestia della chiesa. Si prosegue in discesa su piccolo sentiero selciato tra muretti a secco che incrocia e supera la linea ferroviaria Parma-La Spezia; si continua su piccola carrozzabile che a tornanti arriva sul torrente Betigna, si supera il corso d’acqua utilizzando un ponte di assi in legno e si sale a destra sulla strada comunale dove è situata la località di Casa Corvi. Si prosegue a sinistra per circa 1 km, si devia a destra per scendere a costeggiare il letto del torrente Verde e superarlo utilizzando un ponte in pietra che ci porta verso Villa Dosi, bellissimo esempio di architettura barocca. Prima di arrivare all’ingresso della villa, si devia a destra e si utilizza una strada bianca che tra filari di viti sottopassa la linea ferroviaria; si devia a sinistra e quindi a destra per arrivare alla Chiesetta di Sant’ Ilario, alla sommità del borgo di Pontremoli.
In questo punto, dal lato opposto della piccola chiesa, arriva l’altra direttrice che valicava l’Appennino al passo del Brattello, scendeva a Grandola e proseguiva in discesa a Traverde. Si prosegue diritto a destra e si fiancheggiano le mura del Castello del Piagnaro fino ad entrare nel borgo e nella via centrale di Pontremoli che ci conduce alla piazza del Duomo di Santa Maria.
Cervara (707 m)- Stazione di Ciondola (425 m.)- Ciondola (628 m)- Succisa (585 m)- Pollina (619 m)
Montelungo (833 m)- Groppoli di Valdantena (496 m)
Dislivello: 4 440 m; f 651 m
Lunghezza: km 20,5
Tempo di percorrenza: ore 7,30
Tipo di percorso: sentieri e sterrate, brevi tratti di strade provinciali e comunali
Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L.
Deviazioni dal percorso:
- Dopo Cavezzana d'Antena verso il Groppo del Vescovo e Monte Borgognone per continuare sulla Grande Escursione Appenninica (G.E.A.).
Posto Tappa:
- Groppoli di Valdantena: Uggeri Anna Rosa, tel. 0187/83.66.57. Groppoli di Valdantena è dotata di Bar Trattoria.
Dalla chiesa parrocchiale di Cervara si prende la strada asfaltata che prosegue verso Pontremoli, deviando a sinistra al primo crocevia e proseguendo diritto a destra al successivo. Si mantiene questo itinerario di mezza costa carrozzabile aggirando la piccola valle formata dal torrente Darnia per circa 3 km. Successivamente si devia a sinistra in località Ciotón, imboccando il sentiero che scende ripido a tornanti verso la valle del torrente Verde e la stazione di Grondola-Guinadi. Si arriva sulla strada provinciale Pontremoli-Guinadi, si devia a sinistra e si supera su ponte il torrente Verde e si mantiene a destra l'itinerario segnalato che sale tra le case fino a superare a destra la galleria ferroviaria che collega Pontremoli a Borgo Val di Taro e ritornare sulla carrozzabile. Si prosegue a destra e si devia subito dopo ancora a destra per utilizzare una comoda strada sterrata carrozzabile che supera il torrente Verdesina nella località di Campo Molino, antico luogo di macinatura della farina di castagne. Si passa di fianco anche ad un faggio secolare, ancora in buono stato e protetto dalle leggi sulla tutela della montagna. Si inizia la salita verso il paese di Grondola utilizzando la larga strada carrozzabile che sale a tornanti il pendio del monte. Si arriva nel centro del borgo e si può effettuare, deviando a destra nell'ultimo tratto, l'interessante visita ai resti del Castello di Grondola. Si prosegue superando la strada provinciale che collega Pontremoli a Borgo Val di Taro attraverso il passo del Brattello, si mantiene un itinerario segnalato di mezza costa che aggira le pendici del Monte Ballo del Lupo (942 m) e arriva nei pressi della Cappella della Madonna di Montemese. Il sentiero originale prosegue a mezza costa fino a Succisa Villavecchia, ma purtroppo il suo stato attuale (incuria e molta vegetazione) ci impediscono di percorrerlo. Quindi la segnaletica continua a destra su stradello sterrato, devia successivamente a sinistra su strada bianca che effettua un largo giro passando dalla costa di Campovecchio. Si prosegue sul medesimo itinerario fino ad entrare nella frazione di Villavecchia, deviando a destra per percorrere un tratto dell'antico trattura e passando un piccolo torrente sull'antico ponte. Si taglia longitudinalmente il gruppo di case e si prosegue sulla stradina asfaltata che ci permette di sottopassare l'autostrada Al5 Parma-La Spezia e di arrivare a Succisa presso la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Zita.
Si continua su strada asfaltata, effettuando brevi tagli al percorso carrozzabile, fino ad arrivare alla frazione di Succisa Pollina, dove deviarne a destra dal percorso segnalato per effettuare una sosta presso il bar trattoria Ferrari, un ottimo posto tappa per gustare il prodotto tipico del luogo: i funghi.
Si continua a sinistra e si prosegue, prima su stradina asfaltata poi su comoda strada forestale, superando l'autostrada A15 e iniziando un percorso di mezza costa che sale lievemente sotto le pendici del Piano della Faggiola (1180 m) e del Monte Giogallo (1356 m). In un ambiente montano caratterizzato dai boschi di castagni e da qualche gruppo di pini e abeti, si supera il torrente Magriola e si arriva a Montelungo, utilizzando nell'ultimo tratto la SS 62 della Cisa. Di fronte alla chiesa parrocchiale si continua a sinistra e si scende a tornanti, passando all'interno del campo di calcio e mantenendo un piccolo stradello carrozzabile. Si continua su strada sterrata che mantiene il fianco della montagna e supera il tracciato dell'autostrada A15 Parma-La Spezia.
Si mantiene la strada sterrata che scende fino ad entrare nel borgo rurale di Cavezzana d'Antena che si attraversa longitudinalmente. Si prosegue oltre su piccolo sentiero selciato che devia leggermente a destra e costeggia le pendici della montagna per scendere successivamente verso Groppoli di Valdantena. Tra Cavezzana d'Antena e Groppoli di Valdantena si stacca dal T.L. e continua a sinistra il percorso della Grande Escursione Appenninica (G.E.A.) che sale verso il Groppo del Vescovo (1243 m) e il monte Borgognone (1401 m) per continuare il suo itinerario sullo spartiacque appenninico tosco-emiliano fino a raggiungere l'Umbria.
Si entra in Groppoli e si devia a sinistra sulla piccola strada asfaltata per raggiungere la scuola ristrutturata e il posto tappa T.L.
2°TRATTO:
IL TREKKING LUNIGIANA
SULLA "VIA LOMBARDA"
La seconda parte del nostro itinerario collega Grappoli di Valdantena a Sassalbo: 5 tappe seguendo la strada utilizzata dai Longobardi e dai Franchi dall'VIII al XII secolo che collegava i territori dell'Europa del Nord-Ovest con la Toscana, Lucca, Siena e Roma e diventata poi, nel Medio Evo, alternativa per quanti volevano evitare il borgo di Pontremoli. Un percorso che presenta caratteristiche storiche, ma offre anche un itinerario escursionistico eccezionale, considerato che si rimane a mezza costa e si gode a destra della valle del torrente Magra e a sinistra dell'opportunità di effettuare interessanti deviazioni sulla bellissima balconata formata dagli Appennini. Oltre alla visita a pievi e vecchi castelli, il camminatore ha quindi la possibilità di salire ai monti Orsaro, Marmagna, Sillara, Acuto e Alto, che toccano i 2000 metri di altitudine e intorno ai quali si sviluppano interessanti circuiti naturalistici.
I Groppoli di Valdantena (496 m) Groppodalosio (509 m) 1 La Crocetta (699 m)
Arzengio(481 m) $ Serravalle (506 m)
Dislivello: f 385 m; 4 375 m
Lunghezza: km 18
Tempo di percorrenza: ore 6,30
Tipo di percorso: sentieri e sterrate, brevi tratti di strade provinciali e comunali
Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L.
Deviazioni dal percorso:
- Dal passo della Crocetta verso i Prati di Logarghena e il rifugio Mattei.
Da Arzengio verso Pontremoli,proseguendo sui resti dell'antico selciato medioevale.
Posto Tappa:
- Serravalle: presso Scuola Elementare ristrutturata, Rosalia Simoncelli, tel. 0187/85.51.40. Serravalle è datata di Bar Ristorante e alimentari.
Dalla scuola ristrutturata di Groppoli di Valdantena si ritorna verso il centro e si scende a sinistra attraverso l'abitato, utilizzando un piccolo sentiero selciato che incrocia la strada carrozzabile e prosegue in discesa a tornanti fino ad arrivare sul torrente Civasola. Si guada il piccolo torrente e si prosegue prima a destra e poi subito a sinistra imboccando il piccolo sentiero tra il bosco che sale fino sulla costa del monte soprastante. Si incrocia la larga strada bianca, deviando prima a destra e subito dopo a sinistra su sentiero che scende all’abitato di Previde. Si devia a sinistra e si attraversa il gruppo di case, si prosegue quindi su trattura selciato che attraversa piccoli appezzamenti di frutteti e olivi fino ad entrare nel paese di Groppodalosio Inferiore, dove si gira a destra e si scende verso il bellissimo ponte medioevale a schiena d'asino ad una sola arcata situato sul corso del torrente Magra. Ormai ci troviamo sul percorso antico e selciato della " Via Lombarda": lo si riconosce dallo splendido esempio di lastricato a pietre ancora in buonissimo stato che si percorrerà per molti chilometri. Si arriva e si attraversa il paese di Casalina, toccando la piazzetta e la chiesa parrocchiale di San Matteo; si continua su un breve tratto di strada asfaltata fino oltre il cimitero, dopo il quale il percorso devia a sinistra ed inizia a salire tra i boschi e nella radura. Il paesaggio comincia ad ampliarsi e la veduta sull'alta valle del Magra permette una panoramica eccezionale sulle piccole valli verdi che convergono verso il centro di Pontremoli.
Si arriva ad un crocevia di itinerari, situato in corrispondenza di un traliccio dell’ 'Enel, dove si prosegue diritto leggermente a sinistra fiancheggiando una caratteristica maestà, quella dell'immagine della "Mater dolorosa", che raffigura la Vergine Maria con 7 spade che le trafiggono il petto.
Si prosegue su sentiero e si costeggia dall'alto l'abitato di Toplecca, si incrocia la strada asfaltata carrozzabile e si prosegue a destra per iniziare a salire decisamente verso La Crocetta attraverso i boschi di castagni, dove si trova la Cappella dedicata a San Francesco d'Assisi. Si percorre in discesa una bellissima via selciata, ancora oggi utilizzata dalla gente del paese di Arzengio per effettuare la Via Crucis, un itinerario religioso suddiviso nelle canoniche 14 stazioni, rappresentate da altrettante croci situate lungo il sentiero. L'ambiente naturale cambia decisamente: dal castagno si passa a piccoli gruppi di pini e leccati e il bosco viene sostituito dalla bassa vegetazione.
Da Arzengio è possibile effettuare la deviazione verso il centro di Pontremoli, continuando a destra prima su antico sentiero selciato che arriva a Case Paradiso e quindi su piccola carrozzabile fino al ponte medioevale situato nei pressi dell'Ospedale: una interessante deviazione consigliata a tutti coloro che vogliono visitare la capitale dell'Alta Lunigiana, antica "porta dell'Appennino". Dal centro di Arzengio il percorso del T.L. prosegue a sinistra, scende sulla piccola carrozzabile che costeggia la valle formata dal Canale d'Angelo e arriva a Ceretoli. Si devia a sinistra, si costeggia il cimitero e si prosegue su sterrata, fino a deviare a destra su sentiero fiancheggiato dai muretti a secco che corre parallelo al di sotto della carrozzabile ed arriva alla località di Case Naralo. Si prosegue diritto su piccolo sentiero che serpeggia nel bosco ed arriva ad una sella posta sulla piccola valle formata dal Canale Ardendola. Si prosegue a destra ed in corrispondenza di un traliccio dell' Enel si devia a sinistra per scendere su larga strada sterrata sul ponte medioevale che ci consente di risalire nell'abitato di Arnùzzolo.
Si prosegue a destra e si percorre un breve tratto di strada, si continua su sentiero segnalato che supera il corso di due torrenti e quindi sale ripido la costa della collina fino ad arrivare con un percorso diretto alla località di Case Lusine. Si utilizza la sterrata e quindi la strada asfaltata per salire all'abitato di Macerie, situato sulla costa della montagna; si attraversa il gruppo di case e si prosegue ancora su strada asfaltata fino a deviare a destra sul comodo sentiero di mezza costa che arriva alla sella in corrispondenza di una cappella votiva dedicata a Maria Vergine. Si scende su sentiero che taglia la carrozzabile, fino a deviare a sinistra per entrare e attraversare il paese di Serravalle, passando di fianco alla chiesa parrocchiale, dedicata a San Michele Arcangelo. Si prosegue diritto fino al bar alimentari Simoncelli e si continua in discesa per raggiungere dopo 300 metri la scuola ristrutturata, sede del posto tappa T.L.
7° Tappa
Serravalle (506 m) Rocca Sigillina (506 m) Passo Coletta (826 m) Treschietto (444 m)
Dislivello; 4 630 m; 4 692 m Lunghezza: km 13,5 Tempo di percorrenza: ore 5,30 Tipo di percorso: sentieri e
sterrate, brevi tratti di strade
provinciali e comunali Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L. Deviazioni dal percorso:
- Dal Passo Coletta verso il rifugio I Porcili e il Monte Aquila. Rifugio gestito dal CAI di Filattiera, Presidente Walter Angella, tel. 0187/45.83.89.
Posto Tappa:
- Treschietto: nella Scuola Elementare ristrutturata, Giara Tosi, tel. 0187/42.93.27.
Si risale verso il centro del paese e si devia a destra per iniziare a costeggiare la montagna, situata alla sinistra della direzione di marcia, utilizzando un comodo sentiero sterrato che attraversa il bosco di castagni. Si arriva ad una sella, dove si gira a sinistra e si mantiene rigidamente il sentiero che percorre la mezza costa, la vecchia strada comunale mulattiera che collegava i centri di Serravalle e Rocca Sigillina. Si aggira la valle e quindi si scende su sentiero per superare il fosso Cuccarello sul vecchio ponte; si risale la ripida costa fino ad arrivare nel centro dell'abitato di Rocca Sigillina.
Si prosegue a destra e si scende nella successiva valle tagliata dal torrente Caprio, attraversando il borgo e utilizzando per un tratto la strada carrozzabile asfaltata fino a deviare a destra in discesa per toccare il Mulino, situato nei pressi del corso d'acqua. Si supera il ponte e si inizia a salire la ripida costa tra i castagni imboccando un sentiero, che si inerpica fino alla sella oltre la quale si trova la frazione di Vignolo, situato al di sopra del centro di Lusignana, e utilizzando nell'ultimo tratto un evidente tratto di sentiero lastricato in pietra. Si continua attraverso il gruppo di case e si prosegue a sinistra sulla strada asfaltata che diventa successivamente una strada bianca. Si devia a sinistra sulla larga sterrata e si inizia a salire di quota, ammirando la bellissima balconata formata dalle cime dei monti Braiola, Marmagna e Aquila. Al successivo bivio si prende a destra e appena dopo ancora a destra, imboccando il ripido sentiero che inizia a salire le pendici del monte Osta (863 m). In questo tratto il recente lavoro del taglio del bosco ha modificato il territorio: quindi occorre procedere con attenzione, facendo affidamento alla segnaletica e mantenendo rigidamente la direzione nordest. Si sale decisamente sulla sterrata che diventa sentiero ed esce dal bosco per arrivare al passo Coletta, dove si trova una fonte di acqua e una piccola cappella votiva.
Dal passo Coletta partono diversi itinerari : a sinistra in salita si prosegue verso la località I Porcili, sede di un rifugio, e più in alto si può arrivare fino al monte Aquila ( 1780 m) ; a destra in direzione sud, parte la sterrata che porta a Vico e Orturano e oltre si può raggiungere Bagnone. Il nostro percorso prosegue prima a sinistra, poi devia subito a destra ed in ripida discesa si inizia a scendere tra i boschi di faggio e castagno. L'ambiente ritorna ancora quello tipico del bosco di media montagna e in questo territorio si inserisce la località di Capanne di Beppino, un luogo nel quale solo poche decine di anni fa avveniva il rituale della raccolta, essiccazione e macinatura delle castagne. Si continua a scendere fino a superare a sinistra il torrente Fiumetta e proseguire nella valle seguendone il versante orografico sinistro per terminare la discesa su un tratto di antico selciato in pietra che supera su piccola passerella in cemento il torrente Redivalle per arrivare nella località di Ponte di Valle. Si prosegue a destra sulla sterrata e strada bianca che in breve tempo ci porta alla frazione di Valle, dopo la quale si prosegue diritto sulla strada carrozzabile fino a deviare a destra ed entrare nel borgo centrale di Vico per transitare di fianco alla chiesa parrocchiale. Si continua diritto, si arriva sulla strada provinciale che si utilizza per poche centinaia di metri fino a deviare a sinistra in direzione del cimitero. Si costeggia a destra il fabbricato e si prosegue nel bosco fino a scendere in poco tempo a superare il torrente Acquetta, che si guada con facilità. Si riprende il sentiero dall'altro lato della piccola valle che sale ripido sul sentiero prima a destra e poi a sinistra fino ad arrivare nei pressi della torre medioevale di Treschietto.
Si devia a destra e subito a sinistra per attraversare il gruppo centrale dell'abitato e si prosegue a destra fino a costeggiare la chiesa parrocchiale; proseguendo sul medesimo itinerario sì trova il posto tappa situato nelle scuole elementari ristrutturate, presso il cimitero, all'incrocio stradale che porta diritto a Ierà e a destra scende a Bagnone.
8a Tappa
I Treschietto (444 m) i Compione (698 m) i Foce Monte Colla (863 m) i Apella (672 m) ! Tavernelle (412 m)
Dislivello: 4 480 m; \ 512 m Lunghezza: km 11,5 Tempo di percorrenza: ore 5,30 Tipo di percorso: sentieri e
sterrate, brevi tratti di SP 67
e strade comunali Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L. Deviazioni dal percorso:
- Da Iera verso il Monte Matto, il monte Paitino e i Lagoni (sentiero n. 116).
- Dalla Foce del Monte Colla verso il monte Sillara e i laghi glaciali (sentiero n. 114).
Posti Tappa:
- Apella: Azienda Agrituristica "Montagna Verde" di Maffei, tel. 0187/42.12.03, 0335/39.66.60.
-Tavernelle: Scuola Elementare ristrutturata, sig. Giulio Boni, tel. 0187/42.50.06. Tavernelle è dotata di Bar, Ristoranti, Alberghi.
Dalla chiesa parrocchiale di Treschietto si percorre la strada asfaltata che ci porta davanti alla scuola ristrutturata sede del posto tappa T.L. e si continua sulla SP 67 che supera il torrente Tanagorda e arriva prima a Sommovalle e quindi al paesino di Ierà. Il segnavia bianco-rosso devia a destra prima di entrare nel borgo, ma noi vi consigliamo di effettuare una breve visita al piccolo centro situato sotto le pendici dei monti appenninici Matto, Paitino e Sillara. Ci si ricongiunge con il percorso utilizzando alternativamente due itinerari: con il primo, segnalato, si ritorna alle porte di Ierà, si devia a sinistra e si costeggiano i resti di una vecchia segheria, si attraversa il torrente in corrispondenza di due mulini ormai decadenti e si inizia a salire su sentiero; con il secondo si supera il torrente Bagnone su un piccolo ponte in pietra situato davanti al bar ristorante La Nuova Ierà e ci si ricongiunge con il percorso segnalato. Si iniziano a salire le pendici della costa della Maestà, percorrendo un ripido sentiero in parte selciato che arriva sulla costa dove possiamo ammirare a destra i ruderi della struttura fortificata situata a presidio dell’alta valle del torrente Bagnolecchia, composta da alcuni tratti in muratura e una antica porta. Si continua a sinistra per salire lievemente attraversando un bellissimo bosco di castagni secolari, utilizzando nell'ultimo tratto un bel sentiero selciato che ci permette di raggiungere Compione e la chiesa dedicata a San Leonardo.
Si sale a destra sulla stradina asfaltata e si inizia un percorso a tornanti percorrendo l'itinerario che sale verso la località di Capanne di Compione, dal quale si possono effettuare interessanti passeggiate sulle creste e sulle vette degli appennini. Dopo circa 500 metri si continua diritti a destra su percorso prima sterrato poi su sentiero che sale ripido ad una sella situata sotto le pendici del monte Santa Maria (1603 m) che ci permette di passare nella Val di Ronchilunghi, un incavo naturale non abitato, caratterizzato dall'attività del taglio del bosco.
Si scende su ripido sentiero fino a superare il torrente Bagnolecchia e si ricomincia a salire sulla larga strada sterrata, che ha letteralmente modificato il tracciato del vecchio sentiero, permettendo il passaggio dei mezzi agricoli per il trasporto del legname. Si sale sotto le cime del Tecchio dei Merli (1644 m) e del Prato del Ferro (1494 m), attraversando i boschi di cerri e di carpini.
Dopo aver abbandonato le alte valli del Bagnonese, si arriva alla Foce del monte Colla, situato sotto il monte Colla (876 m), dove entriamo nell'alta valle del torrente Taverone. Si prosegue prima su sentiero, poi su larga e comoda strada sterrata che scende a tornanti fino alla frazione di Apella. Questo centro è il paese natale di Biagio e Anacarsi Nardi, patrioti del Risorgimento e protagonisti dei moti carbonari di Modena, dopo il quale furono costretti a rifugiarsi a Corfù, dove morì Biagio. Anacarsi parteciperà alla spedizione dei Fratelli Bandiera, morendo nel vallone di Rovito. Il capoluogo territoriale di Licciana ha tributato loro l'omaggio di abbinare il loro nome a quello del comune: Licciana Nardi. Si attraversa il borgo a destra e si ritorna a percorrere un tratto di strada carrozzabile; superata un piccola cappella, si devia a destra per riprendere il sentiero in parte selciato che ci permette in poco tempo di raggiungere l'azienda agrituristica Montagna Verde. Da qui si continua sull'antica mulattiera che scende ai fianchi della torre e in sensibile discesa taglia più volte la strada asfaltata fino a fiancheggiare il paese di Taponecco che si lascia sulla sinistra della direzione di marcia. Si continua su piccolo sentiero fino ad incrociare la carrozzabile e superare su ponte il torrente Taponecco, continuando sulla strada asfaltata fino ad entrare a destra nel borgo di Tavernelle.
La parte storica e antica di Tavernelle è tagliata longitudinalmente dalla strada interamente acciottolata, sulla quale si affacciano le case in pietra, che presentano portali, davanzali e architravi lavorati, simbolo di un florido periodo, legato al passaggio dei carri e delle mercanzie che scendevano dall'antico valico di Linari e al proliferare delle botteghe artigiane.
9a Tappa
Tavernelle (412 m) I Monte Nueto (824 m) i Sommocomano (655 m) I Comano (530 m)
Lunghezza: km 11
Tempo di percorrenza: ore 4,30
Tipo di percorso: sentieri e
sterrate, brevi tratti di strade
provinciali e comunali Difficoltà: E
Segnaletica: bande bianco-rosse T.L. Deviazioni dal percorso:
- Dalla sella del Monte Nueto si può deviare a destra in discesa su comoda sterrata verso Crespiano e la sua pieve romanica dedicata a Santa Maria Assunta.
- Dal Groppo di San Pietro si può utilizzare la "Sfrata Lizane" che a sinistra prosegue per il valico di Linari e a destra scende verso Terrarossa; segnaletica a cura del gruppo CAI Scuole Medie di Licciana Nardi. Posto Tappa: - Comano: presso locali del Mutuo Soccorso, sig. Pietro Fontana, Albergo "Roma", tel. 0187/48.42.16. Comano è dotata di negozi.
Dalla chiesa dedicata a San Rocco Pellegrino si devia a sinistra e si supera la SS 665 del passo del Lagastrello. In corrispondenza del piccolo piazzale della fermata degli autobus parte il sentiero che scende ripido a superare il torrente Taverone sull'antico ponte in pietra. Si inizia a risalire la costa del monte utilizzando una bella mulattiera che sale a tornanti nel bosco fino a ritornare sulla strada carrozzabile appena prima del cartello segnaletico del paese di Catognano. Si attraversa il paese, passando sotto i classici archivolti e costruzioni terrazzate, tipiche strutture per concedere un tempo riparo ai contadini e alle loro mule durante il cammino di trasferimento dalla pianura ai monti. Nel centro del paese si devia a sinistra e si inizia a salire, deviando a destra e mantenendo una ripida strada sterrata che sale lungo le pendici del monte Nueto. Passando successivamente il bosco di castagno, poi del cerreto carpineta ed infine del faggio, si prosegue a destra salendo più dolcemente il versante nord del monte Nueto fino ad arrivare ad una sella. In questo tratto si ammira la vetta del monte Cavallina (1206 m), sovrastato dalle cime del monte Bocco (1791 m) e Malpasso (1716 m), e si passa nell’alta valle di Comano, caratterizzata in lontananza dall'impressionante mole dei Groppi di Camporàghena, che sfiorano i 2000 metri. Si prosegue a sinistra su larga strada sterrata di mezza costa che fiancheggia le pendici del Monte della Pala (1051 m) e aggira tutta la valle, in fondo alla quale si trova il paese di Crespiano, raggiungibile con una interessante deviazione dalla sella del monte Nueto. Si arriva a fiancheggiare la SS 665 dir., mantenendo un tratturo che percorre a destra il filo di costa della montagna e arriva sotto i ruderi del castello e del paese di Groppo San Pietro. Con una breve deviazione a destra dal percorso principale, si visita questa struttura, probabile opera degli Estensi risalente intorno all'anno 1000. Si prosegue a sinistra sulla strada carrozzabile che collega Comano al passo del Lagastrello e si costeggia un laghetto artificiale, situato di fronte alla casa di riposo per anziani Villaverde. Appena dopo si devia a destra su mulattiera che attraversa un bosco di castagni e procede parallela sotto il tracciato della carrozzabile, superando velocemente alcuni terrazzamenti coltivati e il corso del torrente Ropiccio. Si ritorna a sinistra ad incrociare nuovamente la strada statale, prima del paese di Sommocomano, e si mantiene un itinerario di mezza costa passando alcuni gruppi di case e inoltrandosi decisamente nel bosco di castagni. Dopo aver percorso 500 metri dal paese di Sommocomano, si arriva ad un incrocio di sentieri segnalati dal Trekking Lunigiana: a sinistra parte il sentiero che continua la tappa successiva per Sassalbo, mentre a destra scende il percorso per arrivare a Comano e al posto tappa. Si devia a destra, facendo attenzione a mantenere la direzione di marcia in senso sud-est attraverso il bosco di castagni. Si procede a tornanti e in ripida discesa su un sentiero-traccia si arriva sulla piccola carrozzabile che ci porta a sinistra a superare su ponte il fosso Ardenasso e a salire verso il centro di Castello di Comano per visitare i ruderi della torre e delle mura medioevali. Si ritorna indietro, si imbocca a sinistra la strada provinciale che aggira la costa della montagna e in discesa ci porta nel centro di Comano che offre ogni tipo di opportunità turistica, oltre al posto tappa T.L. situato nei locali ristrutturati del Mutuo Soccorso.
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